Siamo stanchi di veder sempre più depotenziato il
nostro ospedale e non
lasceremo che sia trasformato in cronicario. Noi dell’entroterra non siamo
cittadini di serie B ma abbiamo gli stessi diritti degli abitanti della costa.
In questi ultimi mesi, i servizi dell’ospedale di Pergola sono stati
ulteriormente tagliati: ulteriormente ridotta l’attività di chirurgia, ridotti
pure i servizi di portierato e di cucina.
Lo scorso dicembre, poi, la Giunta Regionale con
delibera n. 1648 ha addirittura declassato l’ospedale di Pergola in classe C,
ossia ad ospedale di ultima fascia nella classificazione delle strutture ospedaliere.
In realtà, ci troviamo di fronte a una dissennata politica regionale ha
deciso di spogliare lentamente il nostro ospedale nella speranza che nessuno si
accorga e nessuno si opponga, la nostra Amministrazione e i pergolesi continueranno però a lottare per difenderlo.
Amministrazione che ha compiuto un ulteriore atto in difesa dell’ospedale di Pergola: dopo la petizione con cui abbiamo raccolto oltre 6.000 firme, dopo la manifestazione del maggio scorso con più di 3.000 persone e i labari di ben 12 Comuni, la Giunta comunale ha ora deciso di impugnare, di fronte al TAR Marche, il Piano Sanitario Regionale approvato questo dicembre.
Tra i validi motivi d’impugnazione quello sulle
modalità con cui la Regione vuol ripartire nel territorio i posti letto per
acuti, ossia senza considerare criteri fondamentali come i bacini d’utenza, l’efficienza
dei presidi ospedalieri, le esigenze di mobilità attiva e passiva.
Il nuovo Piano Sanitario prevede infatti che, nella nostra Provincia, le acuzie siano trattate solo negli ospedali di rete (Pesaro, Fano e Urbino).
Il nuovo Piano Sanitario prevede infatti che, nella nostra Provincia, le acuzie siano trattate solo negli ospedali di rete (Pesaro, Fano e Urbino).
Negli ospedali di polo (come Pergola) è invece prevista
la sola lungodegenza.
Altro motivo d’impugnazione è la illegittimità della
votazione del Piano sanitario: era stato infatti presentato un emendamento al
Piano che prevedeva posti letto per acuti anche negli ospedali di polo. L’emendamento
è stato inizialmente approvato dal Consiglio regionale, ma è stato poi illegittimamente
posto in votazione una seconda volta, dopo che la maggioranza di sinistra aveva
fatto rientrare tutti i suoi consiglieri assenti dall’aula. Risultato:
emendamento bocciato.
Pergola e la sua Amminisrtrazione
porteranno fino in fondo la battaglia per l’ospedale e il ricorso al TAR se la
Regione non tutelerà le funzioni per acuti dell’ospedale di Pergola.
Ecco le richieste dell’amministrazione alla Regione:
- permanenza di chirurgia e medicina per acuti;
- interventi chirurgici di media complessità come accadeva in passato;
- attivazione di 2 posti letto di terapia intensiva e della dialisi;
- nomina del primario di riabilitazione;
- rimpiazzo del personale mancante.
- permanenza di chirurgia e medicina per acuti;
- interventi chirurgici di media complessità come accadeva in passato;
- attivazione di 2 posti letto di terapia intensiva e della dialisi;
- nomina del primario di riabilitazione;
- rimpiazzo del personale mancante.
Son anni che l’Assessore alla Sanità e i suoi accoliti locali beffano i
pergolesi e gli abitanti dell’entroterra. Adesso la nostra pazienza è finita e vogliamo
fatti non promesse, siamo disgustati dalle bugie di politicanti che antepongono
gli interessi del proprio partito a quelli della propria Città.
Sappiano costoro che la battaglia in difesa dell’Ospedale non si fermerà con questo ricorso ma proseguirà con nuove forme di protesta, senza tralasciare la possibilità di iniziare una campagna referendaria per il passaggio d’una vasta fetta dell’entroterra dalle Marche all’Umbria e alla Romagna, come già accaduto per la Valmarecchia.
Antonio Baldelli - Consigliere comunale a Pergola e Capogruppo provinciale del PdL
Sappiano costoro che la battaglia in difesa dell’Ospedale non si fermerà con questo ricorso ma proseguirà con nuove forme di protesta, senza tralasciare la possibilità di iniziare una campagna referendaria per il passaggio d’una vasta fetta dell’entroterra dalle Marche all’Umbria e alla Romagna, come già accaduto per la Valmarecchia.
Antonio Baldelli - Consigliere comunale a Pergola e Capogruppo provinciale del PdL
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