mercoledì 29 settembre 2010

ALTRO CHE PROVINCIA DEL SOLE E DEL VENTO, QUESTA E' LA PROVINCIA DELLE MONTAGNE BUCATE E FERITE


Lunedì 27 settembre 2010, dopo aver rinviato a tarda sera la discussione sulla variante al piano provinciale per le attività estrattive con l’evidente scopo di procedere al dibattito senza la presenza di pubblico e di giornalisti, la sinistra provinciale ha approvato la variante con il voto contrario del PDL, di Rifondazione comunista e di IDV.
È chiaro quindi come questa variante abbia provocato e provochi forti perplessità anche fra i banchi della maggioranza.
Su tale variante il Capogruppo provinciale del PDL Antonio Baldelli non usa mezzi termini: “Altro che Provincia del sole e del vento, questa diventerà la Provincia delle montagne bucate e ferite”.
È questo il voltafaccia di Ricci e compagni che spendono decine di migliaia di Euro per reclamare la "Provincia Bella" e poi decidono di autorizzare, ad esempio, l’apertura di una cava proprio alle pendici del Monte Catria, in Comune di Frontone, in prossimità della stazione di partenza della Funivia del Catria: “Alla faccia della promozione turistica per il nostro Entroterra”.
Questo non sarà l’unico “buco” che andrà a deturpare il paesaggio poiché la variante al PPAE prevede, tra cave vecchie, nuove e di prestito, oltre 20.000.000 (20milioni !) di metri cubici di materiale da scavare dalle nostre montagne e dalle nostre colline per i prossimi 10 anni.
Quello che, poi, desta maggiore sconcerto è che la Provincia abbia deciso di rideterminare le quantità da scavare su mere presunzioni, senza avere commissionato alcuna seria indagine di mercato.
Il PPAE, poi, prevede di aumentare di ben 5.000.000 di metri cubici la quantità di materiale da estrarre nelle cave che restano nella nostra Provincia, trasferendo da noi le quantità che si sarebbero dovute estrarre dai siti dei Comuni della Valmarecchia, ora passati alla Provincia di Rimini.
La maggioranza di viale Gramsci ha anche auspicato, a pagina 9 della variante, la localizzazione di nuove cave oltre a quelle per cui esiste già una richiesta.
È chiaro quindi che queste scelte abbiano destato grande allarme non solo fra gli esponenti della opposizione ma anche fra quelli della stessa maggioranza e fra quelle Comunità locali che si vedranno catapultare dalla Provincia una cava proprio sotto casa.
“L’escavazione è necessaria per l’economia del nostro territorio – conclude Baldelli – ma la localizzazione delle cave deve essere condivisa dalle Comunità locali che debbono ricevere, dalla presenza sul loro territori di questi siti, non solo disagi e danni ma anche concreti vantaggi e benefici”.