giovedì 12 luglio 2012

IL CONSIGLIERE PROVINCIALE ANTONIO BALDELLI IN DIFESA DEGLI EX DIPENDENTI DEL GRUPPO "A. MERLONI"


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ECCO COME STANNO LE COSE...
Un’interrogazione per tutelare la posizione degli ex lavoratori del gruppo “Antonio Merloni” residenti nel territorio dei Comuni di Pergola, Frontone e Serra Sant’Abbondio.
L’ha fatta presentare il capogruppo provinciale del Pdl Antonio Baldelli, presso il Senato della Repubblica, tramite il senatore marchigiano del gruppo parlamentare di centrodestra del Buon Governo, Salvatore Piscitelli.
“Questi lavoratori – spiega Baldelli - sono stati vittima di una tanto grave quanto palese ingiustizia. Con il subentro della nuova gestione del gruppo Merloni sono stati reintegrati 350 ex dipendenti della Merloni residenti nelle Marche e altri 350 residenti in Umbria.
La riassunzione dei dipendenti residenti nella nostra regione ha però dato luogo a un’evidente discriminazione territoriale, avendo coinvolto in prevalenza i lavoratori residenti nella provincia di Ancona e avendo completamente escluso quelli provenienti da Frontone, Pergola e Serra. Nella provincia di Ancona, la città di Fabriano ha visto reintegrare il 32,03% degli ex lavoratori del gruppo Merloni, ben 237 su 740 dipendenti; Genga il 41.67%, 5 lavoratori su 12; Cerreto D’Esi il 35,90%; Sassoferrato il 34.15%”.
Un trattamento diverso è purtroppo toccato ai lavoratori provenienti dalla nostra provincia e, in particolare, dai Comuni di Frontone, Pergola e Serra Sant’Abbondio.
“Dei 40 ex lavoratori residenti nella provincia di Pesaro, sembra infatti ne sia stato reintegrato solo uno, pari a nemmeno il 3% del totale dei dipendenti perdenti il posto di lavoro”.
Proprio per questo il senatore Piscitelli, su richiesta del capogruppo Baldelli, ha rivolto un’interrogazione al presidente del consiglio dei ministri, Mario Monti, e al ministro per lo sviluppo economico, Corrado Passera.
“Si chiede loro se sono a conoscenza della disparità di trattamento toccata ai lavoratori della nostra Provincia e se intendano attivarsi per restituire, indipendentemente dalla appartenenza geografica, pari dignità a tutti gli ex lavoratori del gruppo industriale “Antonio Merloni”. Piscitelli ha anche chiesto ai due rappresentanti del governo di conoscere di quali strumenti si serviranno per assicurare un trattamento equo a tutti gli ex dipendenti”.
L’amministrazione comunale di Pergola, tramite il sindaco e soprattutto l’assessore Mauro Renzi e il consigliere Luciano Carbonari, questi ultimi due ex dipendenti del gruppo Merloni, ha sempre seguito con attenzione gli sviluppi della vicenda.
“L’assessore Renzi, grazie alla collaborazione con il consigliere regionale Marangoni, ha fatto presentare un’interrogazione anche in Regione, organo competente a far rispettare gli accordi di programma stipulati tra le parti in causa. La nostra battaglia in difesa dei lavoratori continuerà con determinazione in ogni sede”.

mercoledì 11 luglio 2012

BEN 1.000 FAMIGLIE NON PAGHERANNO NEMMENO UN EURO DI IMU SULLA PRIMA CASA GRAZIE ALLA POLITICA DI SOSTEGNO VERSO I PIU' DEBOLI DELLA GIUNTA BALDELLI

L’Amministrazione comunale pergolese guidata dal sindaco Francesco Baldelli ha deciso di ridurre l’Imu sulla prima casa al 4 per mille e di alzare l’aliquota sulla seconda.
“Tale scelta d’equità sociale – spiega l’Amministrazione comunale di Pergola – consentirà a ben 1.000 famiglie pergolesi di non pagare nemmeno un euro d’imposta sulla prima casa.
Le famiglie che dovranno invece pagare l’Imu sulla prima casa verseranno molto meno di quanto pagavano in passato quando a Pergola governava la sinistra che portò appunto l’Ici al 5,5 per mille senza che, allora, vi fosse stato bisogno di coprire i tagli governativi.
Negli ultimi due anni, infatti, il Governo ha tagliato al Comune di Pergola oltre 1milione e 300mila Euro tra diminuzione di finanziamenti e sostituzione dell’Ici.
Se il Comune non avesse integrato parte di questi tagli con il gettito Imu e Irpef avrebbe dovuto chiudere importanti servizi quali trasporto scolastico, Centro Margherita, mensa scolastica e pubblica illuminazione.
Si pensi, ad esempio, che ogni anno il trasporto scolastico costa alla comunità pergolese, tolti gli incassi, ben 223mila Euro; che la pubblica illuminazione costa 174mila Euro all’anno; che, sottraendo rette e contributi regionali, per l’asilo nido servono 163mila euro ogni anno.
Solo questi tre servizi comportano una spesa di oltre mezzo milione di Euro all’anno.
Con il nuovo bilancio, la giunta comunale di Pergola è riuscita a compiere un’operazione di giustizia sociale e, allo stesso tempo, a non tagliare i servizi verso i propri cittadini”.

lunedì 9 luglio 2012

IL PD, CHE VUOLE SCIPPARE I NOSTRI BRONZI PER PORTARLI AD ANCONA, SI OCCUPI DI COSE PIU' SERIE

Sulla vicenda dei Bronzi, contro Pergola – spiega Antonio Baldelli, capogruppo provinciale del Pdl – si sta verificando un patetico accanimento da parte del PD e delle sue due senatrici Marina Magistrelli e Silvana Amati.
D’altronde, il comportamento tenuto dagli esponenti del PD è inqualificabile: quando sono a Pergola dicono d’essere d’accordo perché i Bronzi vengano custoditi nel museo della città cesanense, quando invece si trovano ad Ancona e a Roma agiscono contro i sacrosanti diritti di Pergola.
Invito, dunque, le due parlamentari del PD ad occuparsi di questioni serie come, ad esempio, della vicenda delle migliaia di dipendenti del Gruppo Antonio Merloni che hanno perso il posto di lavoro.
Non sarebbe stato meglio che Magistrelli e Amati fossero intervenute presso il Governo per tutelare le lavoratrici e i lavoratori della Merloni anziché continuare un’assurda e anacronistica battaglia per trafugare il Gruppo dei Bronzi Dorati da Pergola ad Ancona?
I lavoratori della Merloni sono stati completamente abbandonati dalla sinistra regionale, però il PD ha ritenuto di doversi impegnare perché il capoluogo di regione potesse perpetrare l’ennesimo atto d’arroganza contro la Provincia di Pesaro e il suo entroterra.
In questi mesi, la senatrice Magistrelli s’è pure permessa di dipingere i Pergolesi come dei barbari e degli incivili che si sarebbero appropriati, con la violenza, d’un bene artistico che – sempre a dire della stessa parlamentare – apparterrebbe ad Ancona.
Ma così non è ! La disinformata senatrice del PD deve sapere che la città di Pergola espone in maniera permanente i Bronzi nel suo museo perché così è stato sancito da ben due decreti ministeriali.
Peraltro, al fianco di Pergola si sono schierati autorevolissimi esponenti della cultura italiana tra i quali il compianto professor Carlo Bo, senatore a vita e rettore dell’Università di Urbino, e il professor Vittorio Sgarbi.
Mentre Bo e Sgarbi sono famosi in tutto il mondo per i loro studi e per le loro pubblicazioni sull’arte italiana, non riesco a capire quale titoli possano accampare la Magistrelli e la Amati per intervenire a “gamba tesa” su una questione che attiene alla fruibilità d’un bene culturale.
Una fruibilità che, a conti fatti, è in grado d’assicurare Pergola e non certo Ancona.
Lo sanno le due esponenti del PD che, infatti, il Museo Archeologico d’Ancona, che vive grazie alle tasse pagate da tutti i contribuenti italiani, riesce a mala pena a strappare 2.300 biglietti paganti all’anno mentre il Museo di Pergola, i cui costi sono interamente sostenuti dal Comune di Pergola e dalla sua Provincia, può contare su una media annua di oltre 13.000 visitatori paganti?
Mi chiedo poi se non sia meglio che il PD si preoccupi di dare un’amministrazione seria alla città di Ancona, considerato che la sua maggioranza da 3 ben anni, ossia sin dalla sua elezione, traballa e paventa le sue dimissioni un giorno sì e l’altro pure?
Sicuramente gli Anconetani preferirebbero avere una giunta comunale che s’occupi dei veri problemi della città anziché scippare i Bronzi a Pergola!
Ad ogni modo, Pergola e la sua amministrazione comunale hanno saputo coalizzare attorno a sé il consenso e la simpatia di tutti, persino degli anconetani: circa un mese fa , infatti, una comitiva di quasi 200 anconetani ha voluto far visita al museo di Pergola ed, accolta dal Sindaco della città, gli ha espresso solidarietà e simpatia, augurandogli di vincere la battaglia dei Bronzi.
Unanime è stata poi la risposta delle istituzioni Provinciali: la Provincia di Pesaro e i suoi Comuni, Camera di Commercio, Confcommercio, Confartigianato e tanti altri si sono stretti attorno alla amministrazione pergolese, contro un capoluogo di regione sempre più arrogante e matrigno.

Comunicato stampa pubblicato da Il Resto del Carlino, Il Corriere Adriatico e Il Messaggero in data 8 luglio 2012