martedì 11 maggio 2010

IL CROCEFISSO E’ SCOMODO ALLA SINISTRA DELLA NOSTRA PROVINCIA


Nell’aula di un Consiglio provinciale, ove la maggioranza politica è targata centrosinistra, non c’è posto per il Crocefisso.
È questo il risultato di due ore di dibattito infuocato seguito alla presentazione del mio ordine del giorno per difendere il Crocefisso dopo la sentenza della Corte europea per i diritti dell’uomo che, nei mesi scorsi, si è espressa contro la sua presenza nelle aule scolastiche.
Con l’ordine del giorno avevo richiesto non solo un pronunciamento contro la Sentenza della CEDU ma anche che il Crocefisso venisse nuovamente esposto nell’aula del Consiglio provinciale dove, alcuni anni or sono, una mano “ignota” lo ha rimosso.
Ebbene, la sinistra si è espressa a favore del Crocefisso nelle aule scolastiche ma ha votato contro la sua esposizione nella sala del Consiglio provinciale.
È chiara a tutti la ipocrisia politica di questo voto: laddove spetta ad altri (le autorità scolastiche) esporre il Crocefisso, la sinistra vota favorevolmente, laddove, invece, sarebbero stati gli stessi esponenti della sinistra a dover riesporre questo simbolo universale di amore, vota contrariamente.
È assai grave voler emarginare dal mondo della politica un simbolo fondamentale del nostro Occidente, sopprimere il Crocefisso non è infatti segno della laicità delle istituzioni ma il risultato del laicismo più deteriore che vorrebbe cancellare due millenni di storia, di cultura e di tradizioni.
È profondamente sbagliato rinunciare alla propria identità culturale, storica e spirituale, solo perché in questo ultimo decennio vi è stata una forte immigrazione di persone che professano religioni diverse da quella nostra e dei nostri avi.
Come noi italiani, quando siamo ospiti in altri Stati, non ci permettiamo di chiedere la rimozione dei segni della religione e della cultura di quegli Stati, così, qui in Italia, dobbiamo difendere la nostra identità e non piegarci a forme di prepotenza che hanno portato alcuni a gettare il Crocefisso dalla finestra.
Ad ogni modo, il recente voto sul Crocefisso ha fatto cadere il velo di ipocrisia politica dietro il quale si era sinora celata la sinistra, i cui esponenti sono sempre pronti a farsi ritrarre in foto accanto a qualche membro della gerarchia ecclesiastica o a chiamare un sacerdote per rendere una cerimonia di inaugurazione più “solenne” e “scenografica” ma, quando devono esporre il Crocefisso nei luoghi dove loro amministrano, diventano intolleranti.
Questa intolleranza è venuta alla luce in Consiglio provinciale quando è intervenuto il Consigliere di Rifondazione Comunista Savelli che ha motivato la sua contrarietà alla presenza in aula del Crocefisso con un lungo “pistolotto” nel quale ha accusato la Chiesa di ogni nefandezza, dimenticandosi delle opere di bene e di carità che i sacerdoti e i missionari cattolici compiono in tutto il mondo ma, soprattutto, confondendo il livello umano con quello spirituale.

ANTONIO BALDELLI - Capogruppo PDL in Consiglio provinciale

domenica 9 maggio 2010

AUGURI A TUTTE LE MAMME


Grazie mamma
perché mi hai dato
la tenerezza delle tue carezze,
il bacio della buona notte,
il tuo sorriso premuroso,
la dolce tua mano che mi dà sicurezza.
Hai asciugato in segreto le mie lacrime,
hai incoraggiato i miei passi,
hai corretto i miei errori,
hai protetto il mio cammino,
hai educato il mio spirito,
con saggezza e con amore
mi hai introdotto alla vita.
E mentre vegliavi con cura su di me
trovavi il tempo
per i mille lavori di casa.
Tu non hai mai pensato
di chiedere un grazie.
Grazie mamma.

martedì 4 maggio 2010

IN PROVINCIA SI CONOSCONO I NOMI DEI VINCITORI DEI CONCORSI PRIMA CHE I CONCORSI SI SVOLGANO


Già tempo fa ho avuto modo di denunciare come la Provincia, negli anni passati, abbia affidato oltre 1.100 consulenze esterne per oltre 13 milioni di Euro, pur disponendo di circa 650 dipendenti.
L’altro giorno, in una conferenza stampa, il già Candidato alla Presidenza della Provincia Giacomo Rossi ha invece sollevato gravi dubbi sulla regolarità di un concorso bandito dalla Amministrazione provinciale, dubbi che ha poi ribadito anche in un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Pesaro.
Nello specifico, si parla di fatti poco chiari avvenuti nell’ambito di un concorso per l’assunzione a tempo determinato (3 anni) di un istruttore amministrativo da impiegare presso l’Ufficio Caccia della Provincia.
Prima “nota stonata” nella gestione del concorso è stato il brevissimo periodo di pubblicazione del bando concorsuale, pubblicazione avvenuta peraltro proprio a ridosso delle festività della Santa Pasqua; seconda “nota stonata” è stata invece la circostanza che di 50 concorrenti solamente uno abbia superato la prova scritta.
Ma ciò che davvero ha lasciato tutti attoniti è stata la notizia secondo cui il giorno precedente il concorso – così si trova scritto nell’esposto – fu inviato a più soggetti (tra i quali lo stesso Presidente della Provincia Matteo Ricci e vari Assessori provinciali) un fax in cui veniva anticipato, fatto gravissimo, il nominativo di colui che poi avrebbe vinto il concorso.
Di fronte a una notizia del genere, in qualità di capogruppo del PdL in Consiglio provinciale, chiederò alla Provincia di fare immediatamente chiarezza sulla vicenda e presenterò una interrogazione al Presidente Ricci per sapere se davvero il nominativo del vincitore gli era stato preannunciato tramite un fax.
Vista inoltre la delicatezza della vicenda, chiederò che l’Amministrazione provinciale ricontrolli i compiti di tutti i 50 concorrenti e utilizzi lo strumento dell’autotutela amministrativa, sospendendo così l’iter di assunzione del vincitore del concorso fino a quando non verrà fatta chiarezza.
A questo punto sorge anche la curiosità di conoscere se il vincitore del concorso, per caso, sia tesserato di qualche partito o se, alle ultime elezioni regionali, abbia fatto campagna elettorale per qualche candidato in particolare. Se infatti la Provincia vuole uscire a testa alta da una simile storia dovrà dimostrarsi come la “moglie di Cesare” ossia “al di sopra di ogni sospetto”.

Antonio Baldelli – Capogruppo PDL in Consiglio Provinciale