“Entro questa settimana va convocato un Consiglio provinciale per
affrontare, al più presto, il tema della sanità dopo le chiusure e i
gravissimi tagli compiuti in questi giorni dalla Regione Marche contro
gli ospedali dell’entroterra” è questa l’urgente richiesta che il
capogruppo provinciale del PdL, Antonio Baldelli, rivolge al Presidente
dell’assise di via Gramsci, Luca Bartolucci.
Baldelli non ha peli sulla lingua: “Non possiamo attendere i comodi
della maggioranza provinciale di Ricci e compagni che hanno fissato il
consiglio provinciale solo il 15 aprile prossimo o forse ancor dopo.
Dobbiamo aprire immediatamente un dibattito in Consiglio provinciale e
chiedere alla Regione di fare subito marcia indietro, prima che sia
troppo tardi”. “Il PD si è rifiutato di affrontare il tema della sanità
nello scorso consiglio provinciale del 26 marzo, trincerandosi dietro
scuse banali e rinviando tutto a data da destinarsi. Gli abitanti
dell’entroterra, che si sono visti scippare dalla Regione il loro
sacrosanto diritto alla salute, non possono però più attendere gli
equilibrismi e i tatticismi dei compagni della Provincia” aggiunge
l’esponente del centrodestra provinciale.
“Con l’ultimo atto amministrativo, la maggioranza regionale guidata dal
PD ha infatti cancellato, in un sol colpo, l’assistenza ospedaliera
nell’entroterra. Pensate che nelle aree interne non c’è più un vero
Pronto soccorso ma rimangono solo dei piccoli Punti di primo intervento
che non sono dotati né del personale né delle strumentazioni necessarie
ad garantire un’emergenza o la rianimazione di un paziente in fin di
vita. Si pensi poi che, cancellati i posti letto per acuti
nell’entroterra, malati e loro familiari saranno costretti a veri e
propri pellegrinaggi del dolore verso i vari ospedali della Regione o,
peggio ancora, di fuori Regione”.
Conclude Baldelli. “Tutto ciò è inaccettabile e, se Spacca e il PD non
ritireranno questo vergognoso Piano sanitario, le popolazioni
dell’Entroterra dovranno ribellarsi e far sentire forte, in ogni sede,
il loro grido di dolore e di protesta!”
COMUNICATO STAMPA DEL 2 APRILE 2013
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