mercoledì 16 gennaio 2013

COSAP: LA PROVINCIA DI PESARO COLPISCE I PICCOLI IMPRENDITORI CON UNA STANGATA DA 1,5 MILIONI DI EURO E IL REGOLAMENTO PROVINCIALE CHE ISTITUISCE IL CANONE PRESENTA PROFILI DI ILLEGITTIMITA'

Si scrive COSAP, si legge Canone per l'occupazione degli spazi e delle aree pubbliche: “l’ennesimo balzello della Provincia di sinistra”, sottolinea il capogruppo provinciale del Pdl Antonio Baldelli.
Riguarda i cartelli stradali pubblicitari: “Un modo per far cassa ai danni dei piccoli imprenditori, agriturismi, bar, pizzerie, b&b, ristoranti, piccoli esercizi commerciali”, questo il pensiero di Baldelli che attacca la Provincia di Pesaro-Urbino.
Per l’autorizzazione all’insegna si paga al Comune ma la Provincia ha voluto applicare anche il canone per l’occupazione del suolo pubblico e avrebbe potuto anche non farlo.
Baldelli è molto preoccupato per la sorte di numerose piccole imprese: “La giunta provinciale di Ricci mette in ginocchio i piccoli imprenditori del nostro territorio con sanzioni per oltre 1,5 milioni di euro, ma intanto nomina l'ottavo assessore con tanto di ottava indennità! Vorrebbero far passare questa manovra come un atto di giustizia e come una lotta contro gli abusi, in realtà è solo un modo per fare cassa ai danni dei piccoli imprenditori”.
Baldelli, dopo aver studiato la normativa che regola il Cosap, denuncia le irregolarità della Provincia: “Fra l'altro abbiamo rilevato come il regolamento provinciale COSAP violi palesemente le norme dello Stato che prevedono che il canone venga calcolato secondo un coefficiente che lo commisuri all’utilità che il singolo imprenditore ricava dall’insegna pubblicitaria. Ebbene nel regolamento Cosap della Provincia non c’è traccia di tale coefficiente e dunque ogni avviso di pagamento inviato è illegittimo!”
Il Capogruppo del PdL prosegue: “Abbiamo rilevato, inoltre, una serie di altre irregolarità come, ad esempio, la richiesta del COSAP a chi ha posto le insegne pubblicitarie nella sua proprietà privata oppure a dei commercianti che avevano l'autorizzazione provinciale ma che sono stati sanzionati lo stesso. Siamo di fronte a delle cartelle che chiedono indietro dei soldi per cinque annualità anche a chi ha aperto l’attività da due anni. E' questa la provincia della felicità? Rimango a disposizione di tutti i cittadini colpiti dal Cosap per informazioni e consigli. Organizziamoci per combattere questo assurdo e ingiusto balzello imposto dalla giunta provinciale guidata dalla sinistra di Ricci e compagni”.
Baldelli conclude avanzando delle proposte: “Questa è un'ulteriore stangata ai cittadini dopo la tassa provinciale sulle caldaie, la tassa provinciale sui pozzi, l'aumento al massimo dell'imposta provinciale sulle trascrizioni. La Provincia allora riapra i termini di pagamento, adegui la tariffa ad un coefficiente e notifichi una diffida a pagare prima dell’invio della cartella. Insomma azzeri quanto fatto e chieda agli imprenditori di regolarizzare le loro piccole insegne pubblicitarie senza chiedergli sanzioni che oggi superano anche i 10mila euro”.

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