martedì 16 ottobre 2012

LE PIROETTE DEL PRESIDENTE MATTEO “FELICE”: LASCIO TUTTO… ANZI RIMANGO (la farsa delle dimissioni annunciate e poi smentite... direbbe Totò: ma mi faccia il piacere)


Lunedì 8 ottobre 2012, alla chetichella, aveva convocato una conferenza stampa per rassegnare, il giorno dopo, le proprie dimissioni di fronte a radio e a giornali.
La notte ha portato consiglio o, molto probabilmente, alcune decine di telefonate, più o meno minacciose, dei suoi infuriati compagni di partito e allora: contrordine compagni, Matteo “Felice” Ricci rimane.
Insomma, la solita vecchia politica capace di affermare una cosa e l’esatto suo contrario nell’arco di nemmeno 24 ore.
Ciò che però fa rimanere tutti sgomenti è che, per giustificare una piroetta degna del miglior giocoliere del Circo Togni, Matteo “Felice” Ricci ha dichiarato: “Non mi dimetto da presidente della Provincia per candidarmi alla Camera, una scelta rivoluzionaria …”.
Direbbe Totò: “Ma mi faccia il piacere!”.
Sappia, signor Presidente, che il rivoluzionario non è lei che, per uno scranno in Parlamento, voleva tradire 118mila elettori che lo hanno votato; rivoluzionari sono invece tutti quei Sindaci che, giorno dopo giorno, non indicono conferenze stampa per dire che rimangono ma che resistono in silenzio, continuando ad assicurare servizi ai propri Concittadini nonostante i tagli di Governo e Regioni.
Rivoluzionario non è lei, ma gli imprenditori e i fornitori della Provincia di Pesaro che, come ha denunciato la CNA nelle scorse settimane, cercano di sopravvivere nonostante siano creditori, per ben 16 milioni di Euro, della Provincia da lei amministrata e nonostante attendano di incassare questi denari da quasi 2 anni.
Rivoluzionario non è lei, ma i dipendenti della Provincia che si trovano su una barca che sta affondando sotto il peso d’un debito complessivo di oltre 120 milioni di Euro che lei stesso ha contribuito a moltiplicare; dipendenti che non sanno nemmeno quale sarà il loro futuro lavorativo dopo il 2014.
Rivoluzionarie sono le Famiglie della nostra Provincia che (mentre lei è intento a ridere e a giocare con Benigni durante il Festival della Felicità) fanno i conti con la disoccupazione, con il caro benzina, con il caro affitto e con altri mille problemi quotidiani.
Rivoluzionario è stato il referendum contro la privatizzazione dell’acqua e non lei che, nelle scorse settimane, ha disatteso il voto di milioni d’italiani svendendo le azioni di Marche Multiservizi, e quindi la nostra acqua, a società private.
Diceva Honoré de Balzac: “Durante le rivoluzioni vi sono solo due specie di uomini: coloro che le fanno e coloro che ne approfittano”.
Lei, signor Presidente, a quale delle due specie appartiene?

Antonio Baldelli - Capogruppo PdL in Consiglio Provinciale

Nessun commento:

Posta un commento