giovedì 14 giugno 2012

IL PD INSISTE PER SCIPPARE I BRONZI A PERGOLA E TRASFERIRLI IN ANCONA: TROVERANNO PERGOLA E L'INTERA PROVINCIA A DIFENDERLI (guardate il video dell'intervista)

IL PD, CON LE SENATRICI MAGISTRELLI E AMATI, VUOLE SCIPPARE I BRONZI A PERGOLA E VUOLE PORTARLI IN ANCONA, ADDUCENDO MOTIVAZIONI FALSE E DEMAGOGICHE.

INVITO LE 2 SENATRICI DEL PARTITO DEMOCRATICO A PENSARE AI VERI PROBLEMI DELL'ITALIA (DISOCCUPAZIONE, CRISI ECONOMICA, ECC.) E A NON CONDURRE GUERRE ASSURDE CONTRO PERGOLA E LA PROVINCIA DI PESARO.

LEGGETE QUELLO CHE SCRIVONO LE DUE ESPONENTI DEL PD E POI GUARDATE LA MIA INTERVISTA E QUELLA DEL VICEPRESIDENTE DELLA PROVINCIA DAVIDE ROSSI, interviste rilasciate prima del comunicato del PD ma comunque sempre attuali e soprattutto eloquenti: Pergola e la Provincia di Pesaro non si faranno scippare i  Bronzi Dorati di Pergola, che per l'appunto si chiamano così e CHE non sono stati mai chiamati "di Ancona" !

Comunicato ANSA, Ancona, 13 GIU 12, 10.38 - BRONZI PERGOLA: SENATRICI PD MARCHE MAGISTRELLI E AMATI SCRIVONO A MINISTRO "SI ADOPERI PER RISPETTO REGOLE" - Le senatrici Pd Marina Magistrelli e Silvana Amati hanno scritto al ministro per i Beni e le Attività culturali Lorenzo Ornaghi in merito alla vicenda dei Bronzi di Cartoceto, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato «l'annullamento dell'ordine dell'allora sottosegretario Sgarbi di depositarli a Pergola in dispregio dell'accordo firmato nel 2001 tra tutti gli enti interessati». Una pronuncia che impone agli enti coinvolti di trovare, entro il termine di 4 mesi dal deposito della sentenza, una collocazione al gruppo scultoreo, in coerenza con quanto stabilito dall'accordo del 2011, che prevedeva un 'pendolarismò biennale dell'opera tra Museo Nazionale di Ancona e Museo di Pergola. Le senatrici chiedono dunque al ministro di ascoltare quanto prima le posizioni degli enti interessati e «ricercare un accordo o, in mancanza, comunque provvedere con decisioni autonome, in ottemperanza della pronuncia giurisdizionale». «Il patrimonio culturale - osservano Magistrelli e Amati - non appartiene a Pergola, o ad altre città, ma all'intera Nazione, e non è consentito, come accaduto già nel 1988, quando con la forza si impedì all'allora soprintendente di riportare, dopo un prestito di tre mesi, i Bronzi al Museo Nazionale di Ancona (dove erano collocati dal 1948), infischiarsene delle leggi e delle sentenze». «Si chiede pertanto al ministero - concludono - di adoperarsi in ogni modo perchè sia garantito il rispetto delle regole, assicurata la tutela dei Bronzi nel modo più coerente con le oggettive risultanze tecniche e individuata una soluzione saggia, che ciascuno avrà il dovere di rispettare e far rispettare».

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