lunedì 3 ottobre 2011

OSPEDALE DI PERGOLA: BASTA DEPOTENZIAMENTI E RIDUZIONE DEI SERVIZI!


“Non accetteremo ulteriori depotenziamenti del nostro ospedale”. Inizia così il comunicato del Consigliere provinciale Antonio Baldelli, come al solito vigile sulle vicende del nosocomio dell’alta Valle del Cesano.
Il Consigliere interviene a seguito del trasferimento ad altra sede di alcuni dipendenti amministrativi del laboratorio analisi di Pergola.
Baldelli lancia quindi un appello alla Regione Marche: “Il laboratorio analisi del nostro ospedale e altri servizi si trovano in grave difficoltà a causa della carenza di organico. Mi attendo, dunque, che la Regione sostituisca, al più presto, il personale mancante. Mi auguro, inoltre, che i tecnici del laboratorio non siano impropriamente utilizzati come rimpiazzi e che non vengano distolti dalle mansioni previste dal loro stesso contratto di lavoro”.
Questa situazione si aggiunge purtroppo a mille altri disagi che sta vivendo la struttura ospedaliera cesanense negli ultimi tempi.
“Nei mesi scorsi è stato ridotto il servizio di portierato presso l’Ospedale di Pergola, nonostante che – ricorda Baldelli – l’assessore Mezzolani e i sui accoliti locali abbiano affermato che l’ospedale di Pergola era stato potenziato”.
Ormai da tempo, infatti, né il sabato pomeriggio né la domenica fa servizio il portiere ospedaliero: ciò causa gravi disagi all’utenza e pone in pericolo lo stesso nosocomio che rimane così privo di qualsiasi vigilanza. Si tratta, peraltro, di una riduzione adottata per le sole ferie estive che però sembra essere divenuta definitiva. Gravi problemi di personale riguardano anche l’ufficio accettazione e cassa”.

In attesa di conoscere il nuovo Piano Sanitario Regionale che sarà pubblicato a breve, Baldelli invita tutti gli abitanti dell’entroterra a non abbassare la guardia nella tutela degli ultimi ospedali (Cagli, Pergola, Fossombrone e Sassocorvaro) rimasti a presidiare la salute degli abitanti delle aree interne.
“Non è giusto – conclude Baldelli – che sulla costa si progetti la costruzione di nuovi ospedali mentre nell’entroterra si voglia chiuderli per trasformarli in cronicari. Un’altra forte disparità – afferma il Consigliere – è data dalla concezione “anconacentrica” della sanità della Giunta Spacca, che ha concentrato tutti i più importanti servizi sanitari ad Ancona, dimenticandosi di tutto il resto della Regione, salvo rare eccezioni”.

Dal sito di informazioni on-line "OltreFano"

Nessun commento:

Posta un commento