
Hanno cercato di tenerlo riservato sino all’ultimo, in barba alla legge sulla trasparenza amministrativa, alla fine però siamo riusciti a conoscere il contenuto del famigerato allegato 6 della determina n. 240 del 2011 dell’Asur Marche.
L’allegato contiene una proposta che se dovesse divenire esecutiva porterebbe conseguenze drammatiche per tutta la sanità dell’entroterra: la proposta è quella di riconvertire tutti gli ospedali di polo del nostro Entroterra, ossia quelli di Cagli, Fossombrone, Pergola e Sassocorvaro, e di trasformarli in cronicari.
Sono queste, ad esempio, le decisioni che potrebbero abbattersi come una mannaia sull’Ospedale di Pergola: soppressione dell’attività chirurgica settimanale e sua trasformazione in chirurgia a ciclo breve di soli 5 giorni; riconversione della medicina con attività prevalente di lungodegenza; trasformazione del laboratorio analisi in punto di prelievo; presenza del solo punto di primo intervento.
A Fossombrone è addirittura prevista anche la riduzione dell’operatività del Punto di Primo Intervento da 24 ore a 12 ore giornaliere.
Insomma tutti i nostri Nosocomi di Cagli, Fossombrone e Pergola saranno pesantemente colpiti dalla scure della Regione Marche, mentre quello di Sassocorvaro sembra addirittura destinato alla chiusura o comunque sembra destinato a divenire un poliambulatorio e niente di più.
È questo il potenziamento degli Ospedali dell’Entroterra di cui va blaterando la sinistra e il PD in particolare?
D’altronde, tra soppressioni di servizi ospedalieri, riduzione del personale, personale pensionato e mai sostituito, già i primi segnali della temuta riconversione degli Ospedali dell’Entroterra sono evidenti.
A questo punto, chiedo che la Regione Marche e, più in particolare, che l’assessore regionale alla Sanità Almerino Mezzolani faccia immediatamente ritirare la proposta di riconversione dei nostri Ospedali contenuta nell’allegato n. 6 della determina n. 240 del 2011 dell’Asur Marche.
Non consentiremo a questa sinistra, capace solo di far propaganda e di attaccare il Governo nazionale con la classica politica dello scaricabarile, di toglierci un diritto garantito dalla stessa Costituzione, ossia l’inalienabile diritto alla salute.